Il Feeling del Pensiero Funzionale è la più importante delle tre chiavi della Salute Funzionale.
Insieme alla Vera Nutrizione e al Piacere di Muoversi è indispensabile per l’evoluzione umana, per il mantenimento del benessere psico-fisico, per la prevenzione di numerosissime patologie e per ritardare e migliorare l’invecchiamento.
In questa pagina d’apertura della categoria “Feeling”, riporto la definizione della terza chiave della Salute Funzionale, il “Feeling del Pensiero Funzionale”, descrivendone approfonditamente il significato.
All’interno della categoria, troverai tutti gli articoli che ti aiuteranno a comprendere come e perché è davvero imprescindibile ottenerlo per ottenere la Salute Funzionale.
Leggendoli, scoprirai come gestire il tuo sé conoscendone tutte i componenti accrescendo una corretta intelligenza emotiva.
Feeling del Pensiero Funzionale:
Particolare stato d’animo per cui tutte le nostre intelligenze o sé sono in reciproca sintonia e intesa, raggiungendo l’affinità necessaria affinché sia possibile manifestare il proprio massimo potenziale. (S.Branda.)
Come aumentare al massimo le probabilità di successo per qualsiasi obbiettivo tu voglia raggiungere?
Per assicurarci la più alta probabilità di successo, ci atterremo al percorso di educazione emotiva “Feeling del Pensiero Funzionale”.
La natura ci ha donato un meccanismo straordinario: la mente.
Questo meccanismo è un vero e proprio strumento con caratteristiche specifiche.
Qualunque tipo di strumento per assolvere il proprio compito deve servire, deve essere utile a raggiungere uno scopo ben preciso o soddisfare il bisogno di chi lo utilizza.
Il pensiero, ovvero la mente, ci governa o è al nostro servizio?
Prova a pensare ad una chiave inglese come lo strumento che serve al meccanico per stringere i bulloni della tua auto.
Il servo, ovvero la chiave inglese, serve il padrone, ovvero il meccanico, che ne ottiene il risultato voluto ovvero quello di sistemarti l’auto.
In questo esempio vediamo come il servo ha servito funzionalmente il padrone.
Con “funzionalmente” intendo dire che le caratteristiche del servo coincidono con quelle della richiesta o del bisogno del padrone.
Quindi la funzionalità della chiave inglese che è stringere o allentare i bulloni, coincide con la funzione necessaria al padrone, ossia avvitare i bulloni.
La mente è un cacciavite
Immagina ora il tuo meccanico che si intestardisce a voler avvitare i bulloni con un cacciavite!
Sarai d’accordo con me se dico che sarebbe un folle!
I cacciavite sono strumenti che servono per avvitare o svitare le viti non certo i bulloni, giusto?
La funzione del cacciavite non coincide con la funzionalità richiesta dal meccanico sei d’accordo? Cambiamo per un attimo scenario.
Se volessimo mangiare un brodino useremmo un cucchiaio e non una forchetta ne tanto meno un coltello.
Allo stesso modo se io e te usiamo la mente in modo non funzionale ai nostri bisogni, e soprattutto se la mente da splendido meccanismo fornito dalla natura quale è, si impone come padrone corriamo un grande pericolo:
Il pericolo di vedere la vita che diventa inevitabilmente un caos, un groviglio inestricabile di problemi.
Questo può succedere se non trasformiamo i nostri pensieri in pensieri funzionali ai nostri obbiettivi.
Non siamo la mente
Chiedendo a noi stessi e a chi ci sta intorno quanto sia influente la mente o meglio i nostri pensieri sull’umore, sui sentimenti, sui risultati dei nostri lavori, sui nostri rapporti sociali, insomma su tutta la nostra vita, avremmo una risposta univoca:
La mente, ovvero i nostri pensieri ci influenzano moltissimo !
I pensieri sono la cosa più determinante riguardante tutte le tue scelte, i tuoi stati d’animo, i tuoi modi d’essere.
Proprio per questa loro enorme influenza, devi assicurarti di possedere le qualità per servirtene e usarla a tuo vantaggio.
Sei spesso in balia dei tuoi pensieri, dei tuoi stati d’animo, emozioni e sentimenti?
Se è cosi, probabilmente i tuoi pensieri hanno preso il sopravvento e spesso sei risucchiato del loro incessante brusio.
In questo caso tu sei la tua mente!
Sei identificato con lei e non hai nessuna possibilità di decidere della tua vita, perché non utilizzi il pensiero bensì ne sei schiavo.
La potenza del pensiero muta il destino
“L’uomo semina un pensiero e raccoglie un’azione;
semina un’azione raccoglie un’abitudine;
semina un’abitudine e raccoglie un carattere;
semina un carattere e raccoglie un destino.
L’uomo costruisce il suo avvenire con il proprio pensare ed agire.
Egli può cambiarlo
perché ne è il vero padrone”.
Swami Sivananda
Probabilmente avrai letto questa poesia svariate volte perché viene riportata in diversi modi e attribuita a diversi autori.
Come il pensiero influenza il destino
Proviamo a coglierne insieme il significato della poesia.
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Semina un pensiero e raccoglierai un’azione.
Le azioni che hai compiuto o non hai compiuto fino ad oggi sono state determinate dalla qualità dei tuoi pensieri.
Pensaci bene, la qualità dei tuoi pensieri è spesso decisa dalla carica emotiva degli stessi.
I pensieri che senti più semplici da controllare sono quelli più neutri emotivamente, quelli che arrivano chiaramente dalla testa, mentre quelli che senti arrivare dalla pancia o comunque li percepisci più “corporali” sono i più ostici da gestire.
Ti sarà successo di dover prendere una decisione e avere la netta sensazione che il tuo pensiero al riguardo sia in contrasto con quello che “senti”.
Questo ti crea un conflitto, hai due pensieri differenti riguardanti una scelta!
Due vocine che ti dicono cose contrastanti, come nel più classico dei cartoni animati dove spunta l’angioletto che risponde a tono al diavoletto e viceversa.
Questo potrebbe significare che i tuoi pensieri hanno origini diverse?
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Semina un’azione e raccoglierai un’abitudine.
Per natura ogni pensiero tende a ripetersi, tanto da trasformarsi in azione che ripeterai.
Ogni azione ripetuta finisce per diventare automatica, dando vita ad un’abitudine.
La caratteristica di tutte le tue abitudini è l’automatismo, ovvero l’esplicarsi dell’azione senza il tuo controllo cosciente.
Questa mancanza di controllo cosciente non influisce sulla precisione o intensità dell’azione.
Pensa ad esempio a chi si mangia le unghie, nel 99% dei casi non si rende conto di farlo, nonostante ciò, la minuzia con cui lo fa, lascia pensare a chi lo osserva che si sta impegnando a fondo nel farlo.
Ti è capitato di essere sovrappensiero e di guidare per diversi chilometri, per poi accorgerti di aver guidato perfettamente senza aver posto attenzione alla guida?
Se ti è successo ti sei anche accorto di aver fatto molte cose: accelerato, frenato, messo la freccia, girato etc etc, ma mentre lo facevi eri completamente assorto nei tuoi pensieri, dunque chi stava guidando?
Quando compi un abitudine e tu non sei consciamente concentrato su quello che fai chi comanda e controlla l’azione?
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Semina un’abitudine e raccoglierai un carattere.
Le abitudini che coltivi per un tempo sufficientemente lungo, determinano il tuo modo d’essere, il tuo carattere.
Quante volte hai sentito dire “sono pigro di natura”,”sono un impulsivo porta pazienza”, e soprattutto “E’ il mio carattere..non posso farci nulla!”.
Credimi, l’ultima affermazione è tra le credenze sul nostro essere più false in assoluto.
Le neuroscienze hanno chiarito ogni dubbio al riguardo!
È possibile cambiare gli atteggiamenti e le nostre re-azioni imparando a mettere in pratica e utilizzare a nostro vantaggio quello che ci hanno svelato.
Sei davvero sicuro di quest’ultima mia affermazione?
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Semina un carattere e raccoglierai un destino.
Che tu ne sia conscio o che ne ignori le conseguenze, i pensieri non gestiti “funzionalmente” decidono tutta la tua esistenza.
Puoi scegliere di vivere consciamente e consapevole o di farlo alla merce delle tue re-azioni e automatismi.
Nel primo caso, hai le migliori probabilità di “vivere” la tua vita da protagonista, vivendo ogni giorno appieno, bello o brutto che sia.
Nel secondo caso sarai molto fortunato se alla fine della tua vita, guardandoti indietro, riuscirai ad apprezzarne il fatto di aver barattato l’impegnativo “vivere” con il più comodo “sopravvivere”.
Quale tipo di persona sei: vittima degli eventi, schiavo delle regole o un creatore del flow?
Il seme e il frutto
Perdendosi in detti ormai erroneamente banali come : ”Quel che hai seminato raccoglierai”, ” Chi semina vento raccoglie tempesta”, vorrei che ti soffermassi su un pensiero del famoso e folle genio A.Eistein
La follia sta nel fare sempre la stessa cosa aspettandosi risultati diversi.”
Ora sai che i tuoi risultati dipendono inevitabilmente dai tuoi pensieri, sai che sono loro a decidere le tua azioni.
Se vuoi risultati diversi, impara a pensare diversamente, solo cosi potrai agire in modi nuovi.
Se vuoi risultati nuovi, inizia a pensare con una mente nuova!
La mente è come un paracadute. Funziona solo se si apre.” (A.Eistein)
Conosci le mente per averla al tuo servizio
Probabilmente sei abituato ad identificarti nella mente e questo ti preclude la possibilità di vederla per quello che è in realtà.
Riconoscerla nella sua reale forma e funzionamento ti può aiutare a comprendere come funziona e ad acquisire le abilità necessarie per riuscire ad utilizzarla a tuo vantaggio.
Il pensiero è il seme con il quale coltiverai la pianta che ti darà il cibo per sopravvivere.
Tutto quello che farai dopo aver piantato il seme, il modo, l’impegno e la dedizione che ci metterai nel coltivarlo, non avrà nessuna influenza sulla qualità del frutto che raccoglierai se il seme è guasto.
Inoltre se inconsapevolmente semini patate non puoi ritenerti deluso quando al momento della raccolta non troverai i desiderati pomodori.
Diventa un esperto sui semi (pensieri) e non rimarrai deluso da nessun raccolto (risultati).
Ma da dove li prendiamo i semi?
Ricapitolando
Ai fini di aumentare al massimo le probabilità di successo deve essere ben chiaro che la mente è uno strumento molto potente, e i pensieri hanno la forza di plagiare la nostra vita essendo l’origine delle nostre azioni e dei conseguenti risultati.
il percorso di costruzione della vita reale parte dal pensiero e segue un iter predeterminato:
- Pensiero
- Azione
- Abitudine
- Carattere
- Destino
Considerando come viene costruito di volta in volta presente e futuro, definiamo il Feeling del Pensiero Funzionale come:
Particolare stato emotivo per cui tutte le nostre intelligenze o sé sono in reciproca sintonia, intesa e simpatia, raggiungendo l’affinità necessaria affinché sia possibile manifestare tutto il proprio massimo potenziale.
Acquisito il concetto, mettendolo in pratica, potremmo attingere alla più potente delle risorse per la gestione di qualsiasi frangente della nostra vita: fare del Feeling la nostra medicina oppure, usare la medicina per riparare i danni causati dall’errata gestione del sé.
Non ho dimenticato le 5 domande che ti ho fatto tra un paragrafo e l’altro, non darti la risposta subito serve per darti l’opportunità di acquisire il modo più efficace per averle leggendo i prossimi articoli e per introdurre uno dei concetti che stanno alla base della dilagante infelicità attuale: la discordanza temporale evolutiva.
Nel prossimo articolo approfondiremo la conoscenza del cervello umano attraverso alcune nozioni di neuroscienza.
Potremo intravvedere l’origine della mente e dei pensieri, la quale ci suggerirà come capire chi o che cosa sceglie incessantemente comportamenti, reazioni, umori, ecc.