Neuroscienza: abitudini e credenze che ipotecano la nostra vita

Nell’articolo precedente abbiamo visto come, partendo da un semplice pensiero, si arriva a definire un destino.

Ma come può un singolo pensiero, avere cosi tanta influenza sulla tua vita e sul tuo destino?

Cosa c’è di cosi complesso dietro la nostra mente da renderla determinante in tutto?

Neuroscienza e cervello

La neuroscienza, è l’insieme delle scienze che osservano e studiano il funzionamento del sistema nervoso.

Il sistema nervoso, è anatomicamente suddiviso in sistema nervoso centrale (SNC) e sistema nervoso periferico (SNP).

L’organo più famoso di tutto il sistema nervoso è senza dubbio il cervello.

Le ultime scoperte riguardanti la star del SNC hanno annientato dogmi della vecchia medicina e aperto porte su un nuovo, e probabilmente più vero, modo di interpretare l’essere umano.

Interagire con gli altri, pensare, provare emozioni, avere un buon o cattivo umore, compiere delle azioni, insomma tutto quello che fai coinvolge il tuo cervello.

Al suo interno, risiedono l’intelligenza, la personalità, il carattere e, proprio dal cervello parte ogni tipo di decisione che prendi.

Fin dai primi giorni di vita, quando ancora non eri in grado di scegliere consapevolmente, arrivando all’età adulta, il tuo benessere è sempre dipeso prevalentemente dal lavoro del tuo cervello.

Quando ha lavorato nel modo giusto, il tuo benessere ne ha giovato profondamente, ma quando il cervello è stato turbato, molto probabilmente hai incontrato e vissuto delle difficoltà.

Il Dott. Daniel G. Amen psichiatra e neuroscienziato clinico, esperto di tomografia cerebrale, afferma:

Una mente sana porta con sé maggior benessere, forma fisica, felicità, equilibrio, decisioni giuste, successo, longevità; ma, al contrario, se il cervello non è sano per qualsivoglia motivo, ad esempio un trauma cranico piuttosto che uno shock emotivo legato al passato, si è più tristi, deboli, malati, dotati di scarsa capacità di giudizio e meno brillanti.

Computers e cervello

Vorrei che focalizzassi la tua attenzione su alcune parole usate dal Dott. Daniel G. Amen: “uno shock emotivo” e “scarsa capacità di giudizio”.

Come può l’emotività influenzare cosi tanto il cervello da potersi comparare con un trauma cranico?

Immagina il cervello come se fosse un computer.

Nel campo dell’informatica, quando si parla di hardware s’intendono le parti fisiche del computer, quelle che puoi toccare, smontare, assemblare come il microprocessore, gli elementi circuitali, le schede, le sedi dei dischi ecc.

Quando invece parliamo di software, ci riferiamo ai programmi che girano all’interno del computer e ai sistemi che gestiscono e supervisionano i vari componenti e la loro interazione.

Risulta palese a chiunque che, se prendiamo a martellate i circuiti del computer, qualcosa non funzionerà a dovere e addirittura potrebbe compromettere l’intero utilizzo della macchina.

A meno che tu non sia un appassionato o esperto di pc, ti risulteranno invece meno evidenti, tutti i possibili inceppi o mal funzionamenti del software.

Le novità dalla neuroscienza

Quello che inizialmente non veniva considerato cosi importante ed impattante per la nostra salute e benessere, è oggi osservato da tutti i ricercatori:

Il pensiero negativo e i “programmi disfunzionali del passato” influiscono pesantemente sul corretto funzionamento del cervello.

Il software del tuo cervello, ovvero i tuoi pensieri sono fondamentali, inoltre le scoperte sul sistema nervoso fatte negli ultimi decenni, hanno evidenziato tra le altre cose che :

I neuroni, ovvero le cellule cerebrali, una volta ritenute determinate numericamente alla nascita, in realtà si rigenerano per tutta la vita, rinnovandosi per più di un terzo del loro numero.

La neuroplasticità, ovvero la capacità del cervello di modificarsi strutturalmente e funzionalmente in risposta ad una esperienza, rimane attiva per tutto l’arco della vita.

L’hardware del tuo cervello è in continua evoluzione ed adattamento in risposta ai programmi che utilizzi!

Queste tre affermazioni dicono chiaramente che l’hardware ed il software del cervello sono inseparabili, cosi come lo sono la sua programmazione e configurazione.

L’esperienza diretta di un neuroscienziato

Il dottor Daniel G. Amen, esperto del funzionamento del cervello, è un pioniere della neuroscienza.

Docente di psichiatria e comportamento umano presso la Calfornia University e la Irvine School of Medicine, membro onorario dell’American psychiatric Association nonché vincitore del premio letterario Marie H. Eldredge Award per la miglior ricerca scientifica, ha scoperto e documentato come le abitudini e i pensieri possano distruggere o mantenere sano il cervello.

Trammite la sua pratica clinica in neuroscienza, ha effettuato oltre 115.000 scansioni cerebrali in pazienti provenienti da 111 paesi.

Utilizzando la tomografia SPECT cerebrale, detta anche tomografia computerizzata a emissione di fotone singolo, ha potuto studiare approfonditamente il funzionamento del cervello, evidenziando numerose e importanti lezioni sul cervello tra le quali:

  1. L’alcol è deleterio e spesso causa danni significativi al cervello.
  2. Numerosi farmaci, come gli ansiolitici, non fanno bene al cervello.
  3. Malattie come l’Alzheimer si sviluppano decenni prima che se ne manifestino i sintomi.
  4. Abitudini cerebrali sane e regolari potenziano e mantengono sano il cervello.
  5. Il tipo di stile di vita influisce pesantemente sulla salute e funzionalità del cervello.

Lo stesso dott D.G.Amen, esaminando il suo cervello, ha potuto sperimentare direttamente gli effetti che pensiero, alimentazione, attività fisica e stile di vita hanno sulla qualità cerebrale.

Mi stavo facendo involontariamente del male…e non poco

Nel 1991, all’età di trentasette anni, sottoponendosi ad un indagine SPECT, rimase sorpreso e sconcertato scoprendo che il suo cervello aveva un aspetto malsano e irregolare, non era in buone condizioni.

Nonostante non avesse mai fatto uso di sostanze illegali, di aver bevuto scarse quantità di alcol e di non aver mai fumato, non si spiegava il perché della condizione del suo cervello.

Prima di essere un esperto in salute del cervello, il dott. D.G.Amen era solito venir risucchiato da loop di cattive abitudini.

Mangiava spesso malamente, prevalentemente prodotti alimentari elaborati, beveva molte bibite gassate anche se evitava scrupolosamente quelle con lo zucchero preferendo le cosiddette “light”, molto spesso dormiva solo 4 o 5 ore per notte, era sedentario e con oltre una dozzina di chili in sovrappeso.

Inoltre si sentiva costantemente stressato e spesso veniva schiacciato dal peso di ferite emotive passate mai definitivamente rimarginate.

Fortunatamente la sua professione gli permise di scoprire tutto il possibile su quello che rigenera e mantiene il cervello in salute.

Scoprendo tutte le cause e concause che direttamente o indirettamente, decidono il funzionamento e la salute celebrale, le organizzò in azioni e iniziò a praticarle intenzionalmente.

Cosi alla fine della prima decade degli anni 2000, la nuova SPECT effettuata sul dottore ormai prossimo ai sessant’anni, rivelò un cervello dall’aspetto molto più sano e molto più giovane di quanto non lo fosse vent’anni prima.

Chi ha deciso per il dottore?

Nonostante il protagonista della storia che ti ho raccontato fosse un dottore di fama internazionale, adottava anch’esso abitudini più o meno malsane.

Come per moltissimi di noi, anche lui pensava in un modo e agiva in un altro!

Ad esempio, sai benissimo che un abbondante insalata è più sana di un piatto di patatine fritte, sei estremamente convinto che l’insalata sarebbe la scelta giusta, allora perché è cosi difficile sceglierla?

Se sei tra i pochi fortunati che riescono a nutrirsi senza la ricerca spasmodica di un intensa esperienza palatale, puoi considerare un altro esempio; si conosce l’importanza dell’esercizio fisico, allora perché il 60% degli europei è sedentario e solo il 3% degli italiani pratica regolarmente attività fisica? (eurobarometro commissione europea sedentarietà)

Alla fine dell’articolo precedente ti ho lasciato con due domande:

  1. Chi controlla la mente, i pensieri e le azioni che ne scaturiscono?
  2. Sei tu o ci sono altre forze che possono aiutarti o ostacolarti?

I responsabili di tutto sono due meccanismi oggi molto ben conosciuti e studiati: i tuoi biocomportamenti e i tuoi programmi mentali !

Ricapitolando

Il cervello è la star del nostro sistema nervoso all’interno del quale risiedono l’intelligenza, la personalità, il carattere e, proprio dal cervello parte ogni tipo di decisione che prendi.

Grazie alla neuroscienza, abbiamo nuove evidenze scientifiche sul cervello :

  • I neuroni, ovvero le cellule cerebrali, una volta ritenute determinate numericamente alla nascita, in realtà si rigenerano per tutta la vita, rinnovandosi per più di un terzo del loro numero.
  • La neuroplasticità, ovvero la capacità del cervello di modificarsi strutturalmente e funzionalmente in risposta ad una esperienza, rimane attiva per tutto l’arco della vita.
  • Il pensiero negativo e i “programmi disfunzionali del passato” influiscono pesantemente sul corretto funzionamento del cervello.
  • Esistono due meccanismi che stanno alla base di tutte le tue scelte:
    1.  Biocomportamenti
    2.  Programmi mentali

Queste nuove conoscenze hanno cambiato il modo di studiare i nostri comportamenti e di capire meglio cosa e come vengono influenzate tutte le nostre scelte.

Nel prossimo articolo, scoprirai come le conoscenze e l’importanza che gli dai, sono strettamente collegate alle tue emozioni che influenzano costantemente tutte le tue scelte, arrivando addirittura a decidere al posto tuo.

Conoscenza, importanza e le abitudini che decidono

 

Articoli simili

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *