Come dimagrire 33kg !!!! (2 parte)

La dieta mediterranea

Finalmente! esclamerete, era ora che iniziassi a scrivere qualcosa che c’entri con il cibo! Rimarrete stupiti di quanto il cibo sia così distante dal quesito su come dimagrire.

Ho intitolato questo paragrafo che dovrebbe avvicinarvi a scoprire come dimagrire davvero “La dieta mediterranea”,  ma Lucrezia non è nata in un paesino dove il Mediterraneo non lo vedeva neanche con il binocolo?

E non è finita a vivere in un altro paese anch’esso lontano dal Mediterraneo?

Conoscete la dieta mediterranea patrimonio culturale dell’Unesco?

Tornando alla piccola Lucrezia, durante la sua infanzia, in quel mondo agricolo così vicino alla natura, il modo di mangiare era definito dalla disponibilità stagionale degli alimenti che la famiglia riusciva a raccogliere e coltivare e ai prodotti alimentari che si riuscivano a ottenere producendoseli da se.

Ma c’è differenza tra alimenti e prodotti alimentari?

La giornata alimentare tipo

La colazione era a base di latte quasi sempre della capretta di famiglia, senza né zucchero né caffè, né biscotti né cereali. Nulla!

Solo latte di capra e a volte del pane secco, oppure pane e formaggio, sempre di capra o qualche avanzo di salsiccia ricavata dalla macellazione del proprio maiale, o delle uova delle proprie galline.

Cosa strana è che nessun bambino faceva i capricci per mangiare e nessuna mamma si affannava a ricercare il peggior cibo “fast” e “palatalmente appagante” per il bimbo capriccioso…

A pranzo Lucrezia mangiava insieme a tutti gli altri la pasta fatta dalla mamma, con le farine intere del loro grano, macinate da loro, accompagnata da moltissima verdura di stagione o da un po di legumi quando le stesse verdure non erano la seconda portata del pasto.

Nessun fuori pasto, se non qualche frutto trovato nei luoghi di gioco quando la stagione era clemente e il frutto a portata di mano, anche se, impegnata com’era a giocare, la fame era l’ultimo dei pensieri.

Salsicce, prosciutti, lardo, tutti prodotti ottenuti dal maiale che si allevava per un intero anno, venivano consumati parsimoniosamente per fare le merende, durante le quali i grandi insegnavano a credere che era il pane a dover riempire la pancia !

Ricordate questo termine: “credenze”. Sapete cosa sono e quanto influiscono su come dimagrire?

Il maiale veniva alimentato con patate, ghiande, la crusca di scarto della macinazione del grano e gli scarti della verdura.

Dimagrire con abitudini e insegnamenti

Non dubito del fatto che immaginiate il vero motivo di questo insegnamento, ma per evitare fraintendimenti, specifico che tutti gli insegnamenti e le abitudini erano fortemente condizionati dalla situazione economica.

Immaginatevi dunque chi mai potesse porsi quesiti su come dimagrire.

Il vitello era consumato molto raramente, in quelle zone montane l’allevamento del bestiame non era “comodo” e quindi andava comperato, ma i soldi non c’erano.

Le carni più consumate quali, pollo, maiale, capra e coniglio, si mangiavano solo nelle feste comandate; badate bene, solo nelle feste e non tutte le domeniche.

I dolci, i biscotti, le caramelle si mangiavano solo a Natale e a Pasqua!!!

Ma il pesce e la frutta?

E il pesce? Forse del merluzzo secco, se no anche quello a ogni cambio di Papa, alla faccia del Mediterraneo.

Le merende non erano quelle che pensiamo noi oggi; con briosce, pane e ucchebella, il crakerino alla soia, il biscottino con la crusca senza zucchero (consumata di prassi quotidianamente) erano in realtà momenti sporadici quando qualcuno andava a trovare la famiglia, o in occasioni speciali quando ricevevano ospiti in casa.

Inoltre la frutta si consumava saltuariamente e quasi sempre dall’albero quando si lavorava in campagna; mai a tavola, tanto meno a fine pasto.

A volte, quando la fortuna regalava l’annata giusta, per la pianta di fico giusta, si facevano seccare i fichi per l’inverno, unico frutto invernale insieme alle castagne.

Zero marmellate, zero frutta sciroppata!

Le nocciole filate, ovvero infilate con uno spago a formare una sorta di collana, era la frutta secca che si poteva trovare.

A cena, molto raramente, pasta al pomodoro, solitamente legumi o verdura e legumi.

Le poche serate di festa si passavano in compagnia sgranocchiando noci, pane, formaggi caprini, salumi…..

Eh si! salumi…carne del proprio maiale essiccata con sale e pepe per il salame; carne del proprio maiale dalla coscia o dalla spalla battuta al coltello con sale e pepe per la soppressata.

Quali sono gli ingredienti dei salumi di oggi?

L’inizio della scuola

1955, Lucrezia in terza elementare
1955, Lucrezia in terza elementare

Con l’inizio della scuola Lucrezia come tutti gli altri bambini, diminuisce molto l’attività fisica avendo meno tempo a disposizione e iniziando a “vestire i panni di una non più bambina” si ritrova seduta per molte ore.

Inoltre inizia a far proprio lo stile di vita della donne di quell’epoca, fino ad allora uguale agli altri bimbi maschi.

Ora i suoi compiti e il suo modo di comportarsi doveva farsi più consone a quello di una donna.

L’unica cosa che rimane invariata è il modo e la quantità di cibo che assume.

Così poco a poco e il peso di Lucrezia inizia a salire proprio perché cambiando radicalmente le sue abitudini motorie non segue un cambiamento delle abitudini alimentari.

Ricordate bene questo termine “abitudini”; conoscete il meccanismo con il quale ci rovinano la vita e non ci permettono di conoscere come dimagrire davvero?

Questo poco importava, perché l’essere “robusti” era segno di salute e benessere!

Significava non patire la fame, non essere povero, era anche una riprova sociale.

Siccome i magri erano i più poveri per ovvi motivi, i benestanti erano più in carne e a nessuno veniva in mente di chiedersi come dimagrire.

Perché oggi, nel mondo sviluppato è più facile trovare persone sovrappeso nella parte più povera della popolazione?

Quando in famiglia si accennava alla forma fisica, il papà era solito rincuorare Lucrezia dicendole :

 Non sei un maialino che dobbiamo ammazzarti quando arrivi ad un certo peso

Questo stava a significare che era una follia pesarsi perché 50 kg o 100 kg erano la stessa cosa, anzi!

Un altro modo di dire era : “che bello grasso!”, per indicare un bimbo o una persona in salute e carina…ricordate il periodo storico!!!

Il periodo storico può influire sul cibo, sull’alimentazione? 

Le gravidanze

Nel 1970 si sposa con quello che ancora oggi e il suo compagno di vita e, a distanza di un anno, all’età di 25 anni, mette al mondo il suo primogenito.

Inaspettatamente il peso corporeo di Lucrezia dopo la gravidanza è di 65 kg; ben 6 kg in meno rispetto ai 71 kg precedenti, ragion per cui, nessuna preoccupazione in relazione a come dimagrire le affiora nella mente.

Lucrezia descrive la sua prima gravidanza come il periodo più bello della sua vita, durante il quale si è sentita incredibilmente bene, sia fisicamente che emotivamente.

Ancora oggi lo descrive cosi: incredibile buon umore, mai stanca, contenta, e il cibo era….”boh! non ci pensavo per niente e anche l’appetito era normale”.

Credete che l’umore possa alterare l’appetito e di conseguenza le azioni su come dimagrire?

Poco meno di tre anni dopo arriva a fare compagnia al primogenito un fratellino.

Ovviamente la seconda gravidanza porta ulteriori novità e cosi la giornata di Lucrezia cambia ulteriormente ……..

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