Come dimagrire 33Kg !!!! (3 parte)
La vita da mamma
Tra studio e lavoro prima della seconda maternità e lavoro e famiglia dopo, il tempo per pensare a se stessa è esiguo, se non nullo.
Dopo la seconda gravidanza la situazione del peso corporeo peggiora notevolmente in conseguenza di un forte peggioramento dell’umore.
La gestione del lavoro e della maternità mette in evidenza i diversi atteggiamenti delle famiglie dovuti alle loro origini; le credenze iniziano a voler prevalere!
Per quieto vivere Lucrezia inizia ad accettare mille compromessi diventando introversa e iniziando ad avere come unico sfogo il cibo.
Altri 10 chili di peso corporeo si aggiungono ai 65 kg di Lucrezia.
All’età di 28 anni arriva a pesare 75 kg, che per l’altezza di 1 metro e 45 la fa rientrare nella categoria obesi, categoria calcolata con l’unico metodo allora utilizzato il BMI.
Il BMI o indice di massa corporeo è affidabile per conoscere se siete sottopeso, normopeso o sovrappeso ed aiuta a capire come dimagrire?
Inizia così per Lucrezia la preoccupazione del peso corporeo e di come dimagrire.
Era arrivato il momento di fare qualcosa.
Lavorando in ospedale, ovviamente si affida a un professionista e riceve la sua prima dieta.
Rispecchiando credenze e parametri dell’epoca (1974) per migliorare il peso corporeo, si vede consigliare di mangiare di tutto purché pesato e consumato nella quantità dettate dal calcolo calorico ipotetico stimato con le procedure adottate al tempo.
Bisogna mangiare di tutto un po’ senza esagerare. Bufala o verità?
Come era prevedibile, la classica dieta per raggiungere il peso corporeo desiderato, con un piano programmato, cibi da pesare, etc, etc porta nella quotidianità di Lucrezia solo più preoccupazioni.
Mangiare in maniera diversa dagli altri, piattini contro piattoni! Avanzi di cibo con tutta la gente che muore di fame al mondo! Buttare il cibo è un peccato!
insomma stress sommato ad altro stress, credenze limitanti su credenze limitanti, abitudini disfunzionali e situazioni famigliari logoranti!
È la perfetta descrizione di un semplice cambio d’abitudini e del suo impatto devastante su chi non sa cosa sono le abitudini.
Cosi avviene quello che è comune tra il 97% delle persone che cercano il peso forma….l’abbandono della dieta.
Equilibri, priorità, figli, famiglia, incombenze, perchè vivendo nella parte del mondo “fortunato” dove c’è praticamente tutto è cosi difficile mangiare davvero bene?
Negli anni successivi il meccanismo di compenso del cibo prende il sopravvento.
Il peso corporeo di Lucrezia cresce inesorabilmente arrivando a 87 kg.
Poi nel 1988 inizia ad ascoltare le pressioni del suo primogenito, uno sportivo che cerca di spiegarle come raggiungere il peso forma.
Così, ascoltando l’unica voce fuori dal coro, prova a controllarsi a tavola e inizia a fare tutti i giorni un oretta di cyclette.
Con grande sorpresa il peso arrivò a circa 72 kg in poco meno di un anno!
Ma questa perdita di peso non portava con sé la presa di coscienza necessaria per un vero cambiamento duraturo.
La nuova alimentazione veniva vissuta come una privazione, una restrizione e l’ora di cyclette come una forzatura, come tempo sottratto a cose più importanti…
No, non andava per niente bene cosi!
La malattia che insegna come dimagrire
Con questa inconsapevolezza passa dell’altro tempo e nel 1989 Lucrezia subisce un operazione di calcoli biliari e durante la degenza in ospedale succede qualcosa di interessante.
L’inghippo di salute fisica di Lucrezia, ha uno sviluppo particolare nei tempi e nei modi anch’essi legati ad abitudini e credenze.
Questi fanno si che Lucrezia trascorre circa 40 giorni in ospedale.
Durante questi 40 giorni, la fonte principale del forte stress e dell’ansia che attanagliava Lucrezia viene dimenticata.
L’alimentazione scandita dai tempi ospedalieri elimina gli automatismi dei fuori pasto e suggerisce a Lucrezia la vera motivazione per la quale si accaniva sul cibo, ma….
Riflettendoci, tutta la famiglia di Lucrezia era bella corpulenta.
I magri erano rari e quando lo erano, in realtà, erano magri perché paragonati al resto della famiglia, non certo a chi magro lo era davvero.
E a dirla tutta anche tutte le donne “mature” della famiglia di suo marito erano belle in carne, cosi come anche molti degli uomini.
Per ovvia conseguenza il peso, o meglio il sovrappeso o la pancetta negli uomini, o le cosce corpose nelle donne, erano semplicemente dimostrazioni genetiche.
D’altronde se vedi per strada due genitori obesi, il figlio è matematicamente obeso, perché è genetica..
E la cosa aberrante é che molti, anzi, quasi tutti, nelle foto fatte a 20 anni erano tutti davvero in gran forma!
Quindi la genetica influisce dopo una certa età passata la quale ci trasforma in obesi?
Conosci la vera incidenza della genetica nei malesseri della vita moderna e su come dimagrire davvero?
L’ambiente che cambia l’appetito
Come mi viene facile divagare vero? O forse non divago mai…
Vabbè, torniamo a Lucrezia.
Dicevamo che 40 giorni lontana dalle fonti di stress, con una cadenza dei pasti automatizzata e non dipendente da lei, danno a Lucrezia alcuni suggerimenti e si accorge che :
- Non aggredisce il cibo, da vorace diventa appetente il giusto.
- Non sente più il bisogno dei fuori pasto.
- In fondo sta bene, nonostante il luogo in cui si trova.
Vi assicuro che 40 giorni in ospedale non sono una gran bella esperienza e di questo ne siete sicuramente consapevoli anche voi; inoltre durante tutto quel tempo senza attività fisica anche parte del tessuto muscolare si “impoverisce” e inevitabilmente cala un poco.
Ma in una condizione dove non ci si muove, si mangia senza farsi mancare niente 3 volte al giorno e non c’è nessuna patologia responsabile di un’eventuale perdita di peso; Lucrezia poteva perdere quasi 13 kg arrivando a pesare 59 kg, peso che aveva da ragazza?
Non vi sembrano strane le tre considerazioni sviluppate da Lucrezia alla luce del fatto che le ha pensate mentre era in ospedale?
Può una malanno insegnare qualcosa su come dimagrire?
Quali sono state le cause principali di questa perdita di peso?
Peso corporeo tra genetica e credenze
Finalmente arriva il giorno delle dimissioni!
I ragazzi e il marito aspettavano con trepidazione e tutti elettrizzati il suo ritorno mentre nel frattempo Lucrezia, a colloquio con i medici, considera tutta la faccenda e nel farlo ascolta una delle frasi più emblematiche mai sentita :
“Non pensare alla dieta, pensa a rimetterti!”
Giusto a sottolineare che l’alimentazione poco importa per la salute!
Una persona che deve ritrovare la salute perchè mai dovrebbe pensare alla dieta giusto?
Ottimo! con le rassicurazioni e raccomandazioni di chi c’insegna la salute, Lucrezia torna a casa.
Ascoltando diligentemente i consigli ricevuti e le premure di chi le stava accanto, si rimette del tutto; arrivando a pesare 95 kg nel giro di 4 anni (1993).
Vorrei farvi notare una cosa, 95 kg, ovvero 35 kg circa in più in 4 anni! Non vi fa pensare che la genetica di Lucrezia non fosse quella di pesare 95 kg?
In 30 giorni ne aveva persi 13! per arrivare a 95 ne ha dovuti acquisire costantemente circa 9 ogni 365 giorni per 1460 giorni!
La goccia che ha fatto traboccare il vaso
Gli anni continuano a passare inesorabili, cosi come continuano a susseguirsi abitudini e comportamenti considerati normali.
Abitudini e comportamenti supportati dalle fuorvianti informazioni del mainstream riguardanti la salute e il vero benessere, ben amalgamati alle credenze culturali, fanno scorrere gli anni quasi inconsciamente…anzi diciamo proprio inconsciamente.
Questa vita in automatico porta a due grandi risultati:
- La situazione, o meglio le situazioni che le procuravano dolore, non cambiarono affatto, anzi…peggiorarono.
- Lucrezia arriva a pesare più di 100kg, vi ricordo 100kg per 1,45 mt d’altezza!!!
Hai idea di quanto tempo al giorno passiamo addormentati? Quanto viviamo ogni singolo giorno della nostra vita e quanta ne lasciamo in mano al sonno?
Tante vicissitudini si alternano nella vita di Lucrezia e della sua famiglia, fino a quando nel 2010 una crisi glicemica la costringe al ricovero, dando vita al vero cambiamento.
Non fu un caso che la crisi arrivò appena dopo un grande cambiamento, finalmente buono, in famiglia; per la prima volta Lucrezia si trovò da sola davanti al riassunto della sua vita!
Lucrezia era con il conto davanti e sole due possibilità di scelta.
Si era resa conto per la prima volta che la ricerca su come dimagrire e rimanere in salute probabilmente doveva essere diversa.
la scelta
Passato il grande spavento Lucrezia era davanti ad un bivio:
- Scegliere la strada che aveva già visto intraprendere da parenti e amici su come dimagrire e stare in salute.
- Affidarsi a quello che sentiva da sempre e ascoltare l’unica “voce fuori dal coro” che sempre le era stata vicina, fino ad allora zittita dal dolore, dalle abitudini e dalle credenze che sembravano l’unica realtà possibile.
Tornata a casa Lucrezia rimugina diversi giorni sull’accaduto e sulla sua intera vita.
Poi in accordo con la “voce fuori dal coro” inizia un radicale e profondo cambiamento per comprendere come dimagrire davvero e durevolmente, mantenendo salute e qualità di vita.
Io sono a conoscenza di tutti i particolari relativi a questi cambiamenti, ma credo che la persona più adatta a raccontarveli sia proprio Lucrezia; cosi vi invito a leggere la sua intervista cliccando qui
Come ho fatto a dimagrire piu di 30 kg e a mantenere il mio peso forma